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PNIEC 2023

PNIEC: il documento del MASE inviato a Bruxelles

Il MASE ha inviato la proposta di aggiornamento del PNIEC indicando la strada da percorrere per raggiungere gli obiettivi prefissati al 2030

Anche l’Italia nelle settimane scorse ha risposto alla chiamata dell’Unione Europea con la presentazione del nuovo documento PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), rispettando così la scadenza prefissata.

Dalle emissioni di gas serra nei settori civili, trasporti e agricoltura, fino ad arrivare ad un incremento del 40% nell’utilizzo delle rinnovabili: questi alcuni degli argomenti trattati all’interno del documento al fine di onorare gli obiettivi prefissati entro il 2030.

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PNIEC 2023

IL MASE nelle settimane scorse ha inviato alla Commissione europea la proposta di aggiornamento del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima) dove vengono fissati gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energeticasulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, interconnessioni, mercato unico dell’energia e competitività, sviluppo e mobilità sostenibile, delineando per ciascuno di essi le misure che saranno attuate per assicurarne il raggiungimento.

Inizia così, nei tempi previsti, l’iter di aggiornamento del Piano che condurrà alla approvazione definitiva del nuovo testo entro giugno del 2024. La proposta di Piano, ora al vaglio degli organismi comunitari, sarà oggetto nei prossimi mesi di confronto con il Parlamento e le Regioni, oltre che del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica. L’ approvazione del testo definitivo dovrà concludersi entro giugno 2024.

PNIEC-2030

PNIEC-2030

Aggiornamento e struttura del PNIEC

L’aggiornamento del PNIEC intende sfruttare i benefici della vasta diffusione delle rinnovabili e dell’efficienza energetica, connessi alla riduzione delle emissioni inquinanti, al miglioramento della sicurezza energetica e alle opportunità economiche e occupazionali per le famiglie e per il sistema produttivo. Ricordiamo che l’Italia risulta essere tra i Paesi europei più avanzati in termini di efficienza energetica, e tale posizionamento può essere riconducibile sicuramente agli elevati costi dell’energia che hanno orientato da sempre le imprese e i consumatori ad un uso consapevole e razionale dell’energia.

Una delle prime sfide per la nostra nazione è quello di ampliare la trasformazione dell’economia, nella quale la decarbonizzazione, l’economia circolare, l’efficienza e l’uso razionale delle risorse naturali rappresentano un insieme di obiettivi prefissati per il 2030.

In particolare, il testo trasmesso all’Europa si compone di 424 pagine così strutturate:

  1. Schema generale e processo di creazione del piano;
    1. sintesi;
    2. panoramica della situazione delle politiche attuali;
    3. consultazioni e coinvolgimento degli enti nazionali e dell’Unione ed esiti ottenuti;
    4. cooperazione regionale per la preparazione del piano;
  2. obiettivi e traguardi nazionali;
    1. dimensione della decarbonizzazione;
      1. emissione e assorbimenti di gas a effetto serra;
      2. energia rinnovabile;
    2. dimensione dell’efficienza energetica;
    3. dimensione della sicurezza energetica;
    4. dimensione del mercato interno dell’energia;
      1. interconnettività elettrica;
      2. infrastruttura di trasmissione dell’energia;
      3. integrazione del mercato;
      4. povertà energetica;
    5. dimensione della ricerca, dell’innovazione e della competitività;
  3. politiche e misure;
    1. dimensioni della decarbonizazione;
      1. emissioni e assorbimenti di gas a effetto serra;
      2. energia rinnovabile;
      3. altri elementi della dimensione;
    2. dimensione dell’efficienza energetica;
    3. dimensione della sicurezza energetica;
    4. dimensione del mercato interno dell’energia;
      1. infrastrutture per l’energia elettrica;
      2. infrastruttura di trasmissione dell’energia;
      3. integrazione del mercato;
      4. povertà energetica;
    5. dimensione della ricerca, dell’innovazione e della competitività;
  4. situazione attuale e proiezioni con politiche e misure vigenti;
    1. Evoluzione prevista dei principali fattori esogeni aventi un impatto sugli sviluppi del sistema energetico e delle emissioni di gas a effetto serra;
    2. dimensione della decarbonizzazione;
      1. emissioni e assorbimenti di gas a effetto serra;
      2. energia rinnovabile;
    3. dimensione dell’efficienza energetica;
    4. dimensione della sicurezza energetica;
    5. dimensione del mercato interno dell’energia,
      1. interconnettività elettrica;
      2. infrastruttura di trasmissione dell’energia;
      3. mercati dell’energia elettrica e del gas, prezzi dell’energia;
    6. dimensione della ricerca, dell’innovazione e della competitività;
  5. valutazione di impatto delle politiche e delle misure previste;
    1. impatto delle politiche e delle misure previste, di cui alla sezione 3, sul sistema energetico e sulle emissioni e gli assorbimenti di gas a effetto serra, ivi incluso un confronto con le proiezioni con politiche e misure vigenti (di cui alla sezione 4);
    2. impatto macroeconomico e, nella misura del possibile, sulla salute, l’ambiente, l’occupazione e l’istruzione, sulle competenze e a livello sociale compresi gli aspetti della transizione equa (in termini di costi e benefici nonché di rapporto costi/efficacia) delle politiche e delle misure previste, di cui alla sezione 3, almeno fino all’ultimo anno del periodo contemplato dal piano, incluso un confronto con le proiezioni con politiche e misure vigenti;
    3. quadro delle necessità di investimenti;
    4. impatto delle politiche e delle misure previste di cui alla sezione 3 su altri Stati membri e sulla cooperazione regionale almeno fino all’ultimo anno del periodo contemplato dal piano, incluso un confronto con le proiezioni con politiche e misure vigenti.

 

Proposta

Il piano in questione, come per gli altri anni, intende dare attuazione ad una visione di ampia trasformazione dell’economia, nella quale la decarbonizzazione, l’economia circolare, l’efficienza e l’uso razionale ed equo delle risorse naturali rappresentano insieme obiettivi e strumenti per una economia più rispettosa delle persone e dell’ambiente.

La proposta attualmente è al vaglio dell’Europa e nei prossimi mesi sarà oggetto della valutazione ambientale strategica (VAS). Il MASE con una nota ha commentato l’invio del PNIEC il quale viene riportato che nel testo si prevede “una quota del 40% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia che sale al 65% per i consumi solo elettrici. Il 37% di energia da rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, il 31% nei trasporti, 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi dell’industria“.

Con il documento inviato alla Commissione Europea vengono stabiliti gli obiettivi nazionali al 2030 sull’efficienza energetica, sulle fonti rinnovabili e sulla riduzione delle emissioni di CO2, nonché gli obiettivi in tema di sicurezza energetica, di mercato unico dell’energia e di ricerca, innovazione e competitività, delineando per ciascuno di essi le misure che saranno attuate per assicurarne il raggiungimento.

In linea generale, la proposta riguarderebbe la riduzione generale delle emissioni nei settori civile, trasporti, servizi e agricoltura, che rappresenta il campo in cui più complesso appare il raggiungimento degli obiettivi europei che invece vengono centrati nel settore ETS dell’industria pesante.

Con questo testo, frutto di un lavoro intenso del MASE vogliamo indicare una via alla transizione che sia realistica e non velleitaria, dunque sostenibile per il sistema economico italiano. È un documento che conferma l’impegno dell’Italia sul clima e per la sicurezza energetica, in linea con l’ineludibile cambiamento di un modello di sviluppo che porti benessere alle famiglie e condizioni di crescita alle aziende italiane.

Queste le parole del Ministro Gilberto Pichetto.

Il Piano nazionale 2023

Gli obiettivi generali perseguiti dall’Italia sono:

  1. accelerare il percorso di decarbonizzazione, considerando il 2030 come una tappa intermedia verso una decarbonizzazione profonda del settore energetico entro il 2050;
  2. mettere il cittadino e le imprese al centro, in modo che siano protagonisti e beneficiari della trasformazione energetica e non solo soggetti finanziatori delle politiche attive; ciò significa promozione dell’autoconsumo e delle comunità dell’energia rinnovabile;
  3. favorire l’evoluzione del sistema energetico;
  4. promuovere l’efficienza energetica in tutti i settori, come strumento per la tutela dell’ambiente, il miglioramento della sicurezza energetica e la riduzione della spesa energetica per famiglie e imprese;
  5. promuovere l’elettrificazione dei consumi, in particolare nel settore civile e nei trasporti, come strumento per migliorare anche la qualità dell’aria e dell’ambiente;
  6. accompagnare l’evoluzione del sistema energetico con attività di ricerca e innovazione;
  7. adottare obiettivi e misure che riducano i potenziali impatti negativi della trasformazione energetica su altri obiettivi parimenti rilevanti, quali la qualità dell’aria e dei corpi idrici, il contenimento del consumo di suolo e la tutela del paesaggio;

Ti allego il piano di aggiornamento del PNIEC pubblicato il 30 giugno scorso.

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