Accesso ai titoli edilizi di opere realizzate dai vicini: è sempre possibile?
Per il Tar un interesse diretto e un’istanza precisa e circoscritta bastano a legittimare l’accesso ai titoli edilizi relativi alle opere realizzate dal vicino
Un condomino che creda che gli siano lesi i diritti di godimento della sua proprietà da opere realizzate dal vicino, può sempre chiedere al Comune di visionare il titolo edilizio che ha assentito quelle opere?
Ecco i chiarimenti del Tar Campania con la sentenza n. 152/2021.
Il caso
Un condomino si accorgeva della presenza di alcune opere prefabbricate realizzate dai vicini sul terrazzo di copertura del comune fabbricato condominiale.
Tali opere a parere del condomino ostacolavano la vista sul panorama circostante, per cui faceva richiesta al Comune di accedere all’intera documentazione da cui potesse desumersi la legittimità di quei manufatti, ovvero dei titoli abilitativi sui quali si sarebbero fondati gli interventi edilizi in questione.
Il Comune rigettava l’istanza di accesso agli atti con le seguenti motivazioni:
- il condomino non era legittimata a tale richiesta;
- il carattere generico dell’istanza.
Il condomino decideva, quindi, di far ricorso al Tar.
La sentenza del Tar Campania
Per i giudici del Tar, l’occultamento del panorama lamentato dalla ricorrente (a causa dei manufatti edilizi realizzati sul terrazzo condominiale dai vicini) determina una diminuzione dei diritti comuni su quel terrazzo di cui anche la ricorrente è beneficiaria.
Tale circostanza costituisce un motivo di interesse reale e diretto che legittima il condomino a presentare un’istanza al Comune per l’accertamento della presenza o della mancanza dei titoli abilitativi che hanno assentito quelle opere, onde evidenziare un ipotetico abuso edilizio.
Per i togati, la conoscenza dei titoli edilizi legittimanti le opere poste in essere sul terrazzo di copertura (del complesso in cui si colloca l’appartamento dell’istante) prescinde anche dalla esistenza in concreto di una possibile controversia giurisdizionale da avviare da parte dell’amministrazione comunale o di lavori in corso e/o di provvedimenti sanzionatori e repressivi in atto per reprimere un eventuale abuso.
I giudici concludono che, in linea di principio, un’istanza non può essere incompleta e priva di dati precisi all’individuazione degli atti ricercati (che debba costringere un’amministrazione ad attività di ricerca ed elaborazione dati), ma in questa circostanza non ricade il caso della ricorrente la cui domanda è stata puntualmente formulata su tipologia di documenti ricercati in relazione ad opere effettivamente realizzate sul terrazzo di copertura condominiale.
Il ricorso è, quindi, accolto.
Clicca qui per scaricare la sentenza del Tar Campania

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