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Abbattere muri interni senza CILA

Abbattimento muro interno senza CILA

Abbattimento muro interno senza CILA? Per demolire i tramezzi interni serve la certificazione di inizio lavori asseverata!

Abbattimento muro interno senza CILA: è possibile? Nella costruzione e nella ristrutturazione di edifici spesso ci si trova di fronte alla necessità di abbattere muri interni (tramezzi) al fine di ottenere una diversa distribuzione degli ambienti. Tuttavia, è fondamentale comprendere se è possibile abbattere un muro senza richiedere la Certificazione di Inizio Lavori Asseverata, comunemente nota come CILA. In questo articolo capiremo in quale tipologia di intervento ricade l’abbattimento del tramezzo interno e se è obbligatorio o meno produrre la CILA.

Cos’è la CILA e a cosa serve

Prima di addentrarci nel vivo dell’argomento e scoprire se è possibile abbattere un tramezzo senza CILA, soffermiamoci sul significato di quest’ultima. La CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata) è una pratica edilizia che contiene i lavori da realizzare ed è asseverata da un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra, perito industriale). La CILA serve a certificare l’avvio di lavori edilizi, garantendo che questi siano conformi alle normative vigenti. È un passaggio cruciale per garantire la legalità e la sicurezza dei lavori. La CILA è obbligatoria per interventi che non ricadono nella condizione di richiesta del permesso di costruire, SCIA, edilizia libera: riveste carattere residuale.

È possibile abbattere un muro senza CILA?

Abbattere un muro interno è un intervento di manutenzione straordinaria per il quale bisogna richiedere la CILA. Abbattere un muro senza influenzare le parti strutturali dell’edificio costituisce un’attività di manutenzione straordinaria soggetta al regime della comunicazione di inizio lavori asseverata.

Muro portante e non portante

Prima di iniziare qualsiasi tipo di intervento bisogna affidarsi ad un tecnico esperto che faccia la sua valutazione approfondita sulla tipologia di muro che si ha intenzione di abbattere. Si tratta di muro portante o di muro non portante? In base a questo l’autorizzazione da richiedere cambia. Il muro portante è costruito con il sistema dei setti portanti. Si differenzia per questo dal tramezzo che è un muro che non fa parte dell’ossatura resistente dell’edificio e che ha uno spessore da 8 a 10 cm, avendo la sola funzione di suddividere gli ambienti interni. Quando si decidono di fare lavori interni nelle abitazioni, è sempre opportuno fare particolare attenzione a questa differenza, farsi consigliare dal tecnico prima di decidere se abbattere o meno.

Abbattere un muro portante non sempre è possibile ed è in ogni caso una operazione complessa e delicata. Abbattere un tramezzo, invece, è una operazione più semplice, anche se allo stesso modo va fatta una valutazione accurata, soprattutto se l’idea è quella di cambiare la disposizione interna delle stanze e quindi della casa.

Abbattimento muro interno senza CILA

Si può abbattere un muro interno senza CILA? La risposta è no. Abbattere un tramezzo è un’opera di manutenzione straordinaria che necessita dell’autorizzazione da parte del Comune di competenza. Si presenta la CILA agli uffici tecnici del Comune nel quale è previsto questo abbattimento. Ti ricordo che si tratta di documentazione tecnica fortemente specifica, che deve tenere in considerazione diversi aspetti e che implica importanti responsabilità per il tecnico che la assevera. Proprio per questo ti consiglio di affidarti al software per i titoli abilitativi dell’edilizia.

Titoli abilitativi Praticus-TA

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CILA per demolizione tramezzo: il parere del TAR Lazio

Secondo il Tar Lazio demolire e ricostruire le tramezzature interne con diversa disposizione degli spazi costituisce manutenzione straordinaria e basta la CILA, anche in area con vincolo paesaggistico. Acquistare un vecchio immobile vuol dire, in qualche modo, acquisire con esso le abitudini e le esigenze di chi lo ha abitato prima di noi, ma i tempi cambiano e con essi anche le mode e le esigenze dell’abitare.

Se in passato frazionare gli spazi vitali con una netta separazione attraverso corridoi e disimpegni costituiva un modello da perseguire nelle nostre abitazioni, oggi la nuova tendenza è l'”open space“, che mira a recuperare tutto lo spazio disponibile in una casa, assumendo la funzione di spazio multiuso.

Ecco, quindi, che sovente quando entriamo in un vecchio immobile che intendiamo adibire ad abitazione o ad altro uso, la prima idea che balza alla mente è quella di ridistribuire lo spazio demolendo e ricostruendo le tramezzature interne.

Il Tar Lazio con la sentenza n. 4635/2022 torna a dibattere sulla natura edilizia di questa operazione, non sempre così chiara e scontata nella scelta del titolo edilizio opportuno.

Per approfondire ti rimando all’articolo dedicato.

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